Alessandra Accoto
La pandemia da COVID-19 e il conseguente lockdown sono stati ampiamenti riconosciuti come eventi traumatici che hanno minacciato il benessere psicologico dell’intera popolazione mondiale. Pertanto, molti ricercatori hanno dato il via a ricerche sulle conseguenze psicologiche della quarantena e del distanziamento sociale, portando alla luce un incremento di sintomi psicopatologici quali quelli legati al disturbo post-traumatico da stress, ad ansia e depressione e una riduzione nelle misure legate al benessere generale (Marazziti et al., 2020; Davico et al., 2020).
La percezione di essere esposti al rischio di contagio ha reso tale periodo fortemente caratterizzato da incontrollabilità e imprevedibilità, caratteristiche chiave del costrutto psicobiologico di stress, così come da pensieri maladattivi circa le conseguenze della pandemia i quali, a loro volta, sono associati a una scarsa abilità di restare nel momento presente (Koolhaas et al., 2020; Arslan et al., 2020).
Per tali motivi, molti ricercatori hanno ipotizzato che le tecniche di meditazione e, in particolare, la meditazione bastata sulla mindfulness, potessero costituire un importante fattore protettivo in situazioni critiche in quanto capaci di alleviare stress, ansia e depressione e indurre, quindi, un miglioramento del funzionamento cognitivo e del benessere generale (Raffone et al., 2017).
La mindfulness è definita come la tendenza individuale a focalizzare l’attenzione e la consapevolezza sul momento presente, con lo scopo di coltivare l’equanimità, la consapevolezza, la compassione e l’autoaccettazione (Kabat-Zinn, 1990). La meditazione mindfulness si basa su tecniche derivate dalla meditazione buddista come la meditazione Vipassana. Attualmente viene praticata tramite l’utilizzo di protocolli standardizzati, tra i quali merita particolare attenzione il protocollo MBSR (Mindfulness Based Stress Reduction) in virtù dei molteplici effetti benefici sulla salute psicologica (Carmody, 2008).
A partire da questi presupposti un gruppo di ricercatori dell’Università la Sapienza di Roma (Accoto et al., 2021), ha confrontato alcune variabili psicologiche rilevate pre-lockdown (29 gennaio; T0) attraverso l’utilizzo di questionari standardizzati (FFMQ, PWB, AAQ-II) somministrati a un gruppo di partecipanti a un protocollo MBSR, con le misure rilevate alla fine del percorso (4 maggio; T1). Tale percorso, della durata canonica di otto settimane, è stato interrotto a causa del lockdown ed è proseguito online per ulteriori sei settimane. Le misure rilevate sono state confrontate con quelle di un gruppo di controllo non sottoposto al protocollo MBSR.
I risultati dello studio hanno evidenziato l’efficacia del protocollo MBSR nel miglioramento delle capacità di mindfulness, come dimostrato dal significativo aumento del punteggio totale e della sottoscala “non reattività” del questionario FFMQ. La non reattività, definita come la capacità di scegliere di non reagire alle emozioni e ai pensieri negativi e accettare la loro esistenza, è un fattore protettivo contro lo stress. Questa capacità induce un’elaborazione dell’esperienza a valle completamente diversa da quella iniziale (Freligh, 2019). Come tale, è possibile che l’aspetto della non reattività svolga un ruolo primario nel processo di consapevolezza alla base della capacità di mindfulness. Questo risultato rappresenta il primo passo verso la dimostrazione dell’efficacia del protocollo MBSR nel facilitare la creazione di un ambiente mentale basato sulla consapevolezza che potrebbe promuovere un approccio funzionale per affrontare le esperienze stressanti, come la pandemia da COVID-19.
Un ulteriore obiettivo era quello di valutare l’efficacia del protocollo MBSR nel supportare le persone psicologicamente gravate dalla pandemia da COVID-19. I risultati hanno evidenziato miglioramenti significativi nel gruppo MBSR rispetto al gruppo di controllo nella maggior parte delle misure auto-riferite di benessere psicologico. Il gruppo MBSR risultava significativamente migliorato nel PWB totale e nelle sottoscale “scopo nella vita” e “autoaccettazione”. Già precedentemente, Trzebinski e colleghi (2020) avevano dimostrato come punteggi più alti nella sottoscala scopo nella vita fossero correlati a una minore ansia e a un minor disagio emotivo. Gli autori hanno quindi sostenuto l’idea che lo scopo nella vita, tra gli altri fattori, può fungere da cuscinetto contro reazioni legate allo stress legato alla pandemia. Inoltre, è stato dimostrato che i problemi interpersonali, tra cui la violenza domestica, gli abusi, i traumi, le emozioni negative, le relazioni e l’ambiente familiare malsani, i problemi economici e le cattive condizioni di salute, tutte condizioni esacerbate dalla pandemia da COVID-19, hanno minato il benessere di tutti gli individui, mettendo in discussione la loro accettazione di sé (Lima et al., 2020). Pertanto, l’autoaccettazione diventa un fattore importante che tampona l’effetto negativo di eventi di vita stressanti, come la pandemia da COVID-19 e può servire come obiettivo per la prevenzione di esiti negativi sulla salute.
Infine, è stato studiato il ruolo della flessibilità psicologica nel mediare la relazione tra abilità di consapevolezza (FFMQ) e benessere psicologico (PWB). Come previsto, la flessibilità psicologica globale ha mediato l’impatto delle abilità di consapevolezza sulla salute mentale, quando misurata a T1. I dati sono in linea con l’ipotesi che il protocollo MBSR migliora il benessere psicologico attraverso l’aumento della flessibilità psicologica. Il ruolo della flessibilità psicologica come risorsa psicologica protettiva durante una pandemia è coerente con una ricerca precedente che evidenzia come la flessibilità psicologica sia correlata a una migliore salute mentale in un’ampia gamma di contesti (Kashdan et al., 2010). Tuttavia, lo studio di Accoto et al., è stato il primo a dimostrare come il miglioramento della flessibilità psicologica durante il protocollo MBSR potrebbe mediare gli effetti dell’intervento sulla salute mentale.
Riassumendo, lo studio di Accoto e colleghi fornisce prove preliminari su come un training di gruppo basato sulla mindfulness possa supportare il benessere psicologico, anche durante un evento avverso imprevedibile, come il lockdown indotto dalla pandemia. Inoltre, i risultati suggeriscono che l’MBSR ha prodotto l’effetto agendo su aspetti cruciali del modello di mindfulness, come l’accettazione di sé, lo scopo nella vita e la flessibilità psicologica.
pubblicato su 180gradi.org
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