DOTT.SSA FRANCESCA DI BASTIANO

PROSPETTIVE PSICOLOGICHE

Nel corso degli ultimi decenni l’interesse per la famiglia si è notevolmente sviluppato in ambito psicologico, sociale e giuridico. Questo è dovuto sicuramente al trasformarsi del concetto di famiglia, tanto che adesso non si può parlare solo di un tipo di famiglia, ma di forme diverse e multi sfaccettate della stessa. La famiglia ricomposta rientra tra quelle che alcuni definiscono “nuove famiglie”. Da alcuni decenni, infatti, nei paesi occidentali e anche in Italia sta scomparendo un unico concetto di famiglia per lasciare spazio a un’idea più complessa e multi determinata della stessa.

Nonostante a livello normativo venga considerata la famiglia una società naturale fondata sul matrimonio (art. 29 Cost.), a livello sociale sappiamo che esistono diverse forme di famiglia che si fondano su rapporti e dinamiche che non sono istituzionalmente e giuridicamente determinati: la famiglia di fatto, la famiglia monoparentale, la famiglia omosessuale, la famiglia “ricostituita” e ricomposta (Zanatta, 2003). È importante premettere che la famiglia ricostituita definisce quel nucleo familiare convivente formato da una coppia e dai figli dell’uno o dell’altro partner, nati da precedenti unioni o matrimoni.

La famiglia ricomposta, invece, indica l’insieme dei nuclei familiari che definiscono un legame tra loro per la condivisione dei compiti genitoriali. Si tratta quindi di un tipo di famiglia in cui i rapporti di parentela diventano molto intricati e molto diversi da quelli della famiglia nucleare tradizionale. L’elemento di novità per lo studio e l’analisi di questo fenomeno ovviamente non è costituito dalle seconde nozze, che sono un fenomeno consolidato nella nostra cultura e per questo giuridicamente e socialmente riconosciute, ma dal fatto che queste seconde nozze non derivano da un lutto, come quasi sempre in passato, bensì da un divorzio (Théry, 2002).

Diventare famiglia ricomposta è un percorso difficile che richiede il superamento di compiti di sviluppo complessi che riguardano l’intero sistema familiare ma di cui spesso gli stessi protagonisti non sono consapevoli. Spesso le coppie che intendono formare una nuova famiglia ricostituita, infatti, non sono pienamente consapevoli delle difficoltà e dei compiti di sviluppo che dovranno affrontare; hanno delle aspettative non realistiche. La ricostituzione, infatti, riunisce sotto lo stesso tetto più persone, le quali non sono legate da legami di parentela, hanno modi di vivere spesso diversi, non hanno alle spalle esperienze di vita insieme che possano aiutarli a gestire le relazioni tra loro.

Solo con il tempo la famiglia ricostituita diventerà gruppo con storia, con regole, ruoli e tradizioni specifiche (Papernow, 1993). Uno degli obiettivi più difficili da raggiungere, infatti, è proprio quello di costruire relazioni non avendo alla base un percorso e una storia condivisa. Oltre a definire le relazioni al suo interno, il nucleo ricostituito deve “fare i conti” con il nucleo preesistente,  favorendo il mantenimento del legame del figlio/i con il genitore non convivente e i suoi parenti; occorre inoltre stringere relazioni con la famiglia estesa del nuovo partner. In questo modo viene garantito sia il trasferimento generazionale delle storie di tutte le famiglie coinvolte dalla ricostituzione, sia la possibilità di ricorrere a esse come risorsa in condizioni di difficoltà materiali e/o psicologiche.

Diversi fattori influenzano la strutturazione di famiglie costituite in seguito a una o più separazioni di tipo coniugale, quali la storia emozionale e sentimentale, nonché lo stato civile dei partner che costruiscono la nuova relazione, i figli avuti nell’ambito della precedente unione e i relativi affidamenti e residenze assegnate agli stessi figli in seguito alla separazione. In relazione alla combinazione di queste variabili, la famiglia ricostituita può essere composta da partner che non abbiano avuto figli, da situazioni in cui un solo membro della nuova coppia o entrambi siano diventati genitori una o più volte in singole o molteplici precedenti storie di tipo coniugale.

La famiglia ricostituita può, quindi, “ospitare” minori provenienti da entrambi i nuclei familiari precedenti, andando a costituire un contesto relazionale in cui siano presenti “fratellastri”, a cui possono aggiungersi anche nuovi nati all’interno della stessa famiglia ricostituita. Indipendentemente dalla complessità della strutturazione familiare – non necessariamente così articolata – la famiglia ricostituita è caratterizzata da un ricco sistema relazionale che combina necessariamente vecchi e nuovi modi di convivere e rapportarsi reciprocamente, mutuando contenuti precedentemente appresi in nuove forme di vita comune, e trasformando molti degli aspetti che appartengono alla tradizione familiare, per come questa ci viene rappresentata sul piano culturale e sociale.

Tra le diverse fasi del ciclo di vita di e i relativi compiti di sviluppo sono stati individuati alcuni momenti critici del processo di formazione di una famiglia ricomposta:

  • costruire un’identità di coppia solida e matura;
  • mantenere e ridefinire i legami tra genitore biologico e figlio;
  • sviluppare le nuove relazioni tra genitore acquisiti, figli  e fratelli acquisiti;
  • creare senso di appartenenza ad una nuova unità familiare.

Per quanto riguarda invece i compiti di sviluppo con l’esterno è importante:

  • mantenere i rapporti con i genitori non conviventi;
  • mantenere i rapporti con la parentela;
  • sviluppare nuovi rapporti con la famiglia estesa dei genitori acquisiti.

PUBBLICATO SU 180GRADI.ORG

foto di Alexa su Pixabay