attacchi di Panico

Cosa sono

Gli attacchi di panico vengono classificati tra i disturbi d’ansia. Consiste in un aumento repentino dell’ansia e della paura in un breve lasso di tempo e con un picco massimo di circa 10 minuti.

Quanto sono frequenti?

L’Organizzazione Mondiale della Sanità stima che a soffrirne sia tra il 2% e il 3% della popolazione mondiale, soprattutto giovani. Maggiormente colpito è il genere femminile. In Italia oltre un milione di pazienti soffre di tale disturbo e più del triplo ha avuto attacchi isolati sufficientemente gravi da causare un forte disagio. Si alternano spesso periodi in cui il disturbo di panico è presente ed altri in cui è assente.

A che età colpiscono?

I sintomi cominciano spesso a manifestarsi in epoca tardo adolescenziale, dai 18 ai 29 anni.

Sintomi

  • tremori
  • oppressione o fastidio al petto
  • sudorazione
  • sensazione di soffocamento
  • sensazioni di sbandamento, instabilità e svenimento
  • paura di morire
  • sensazioni di torpore o di formicolio
  • paura di impazzire o di perdere il controllo
  • nausea
  • sensazioni di irrealtà, di stranezza, di distacco dall’ambiente
  • paura di stare sempre peggio e di non riuscire a riprendersi.

Fattori scatenanti degli attacchi di panico

I fattori scatenanti possono essere innumerevoli: vivere una percezione particolarmente difficile per la persona (come un divorzio, la perdita del lavoro, un lutto),  abusare di sostanze psicostimolanti ed anche cause di tipo medico (come ad esempio l’ipertiroidismo).

Tra i fattori di mantenimento vi è la paura che si ripresenti un nuovo attacco. La “paura di avere paura” alimenta spesso i sintomi dell’ansia in una sorta di circolo vizioso.

Conseguenze

Il disturbo di Panico è una patologia diffusa e sovente fortemente invalidante.

Spesso la persona che soffre di tale disturbo mette in atto una serie di comportamenti protettivi, per gestire la paura di attacchi, quali portare con sé farmaci per l’ansia, allontanarsi da casa solo accompagnati da persone di fiducia, evitare tutte le situazioni o luoghi considerati fonte di ansia.

Ricorrere ad evitamenti, tuttavia, se da un lato allevia la persona dal penoso contatto con l’esperienza dell’ansia e della paura, dall’altro genera problemi altrettanto gravosi:
  • rimanda e conferma al soggetto la propria percezione di invalidità e fragilità: ” se evito di andare in metropolitana significa che non sono normale, che sono malato!”
  • le situazioni evitate spesso, con il tempo, si allargano a macchia d’olio; eviterò anche situazioni similari ed affini alla situazione che mi ha creato ansia
  • evitare determinate situazioni ritenute rischiose per l’attacco di panico compromette la qualità della vita dei soggetti e la loro autonomia personale.

Trattamento

I trattamenti per la cura dell’ansia e attacchi di panico, attualmente ritenuti dalla comunità scientifica come più efficaci, sono la psicoterapia e la terapia farmacologica, qualora risulti necessaria.

 

 

immagine di Marta