Tutto parte dalla Toscana e da Milano, luoghi in cui i governanti hanno deciso di frenare la corsa al gioco d’ azzardo.
La regione Toscana si è mostrata la più accesa per la prevenzione alla ludopatia (malattia del gioco) in una nazione che conta tre milioni di giocatori a rischio e 800 mila giocatori già ludopati. Una nuova legge regionale, infatti, prevede contributi per chi decide di rimuovere le slot machines dai propri locali e vieta l’ apertura di sale da gioco a meno di 500 metri da scuole, chiese e centri di aggregazione sociale e giovanile.
Inoltre le ASL si adegueranno per l’ introduzione di corsi di formazione per il personale delle sale e degli esercenti volti alla prevenzione della mallatia da gioco. In Toscana quindi si rileva una forte sensibilità al fenomeno della ludopatia.
A Milano, invece, si sono riuniti 80 primi cittadini, da tutta Italia, per una raccolta di 50 mila firme volta a promulgare 22 articoli di legge che daranno possibilità ai sindaci di decidere direttamente sull’ apertura di sale da gioco.
Il gioco d’ azzardo, in Italia, si dimostra comunque molto allettante per gli investitori, soprattutto per l’ area on line delle scommesse. È infatti di circa 749 milioni di euro il budget speso dagli scommettitori che preferiscono chiudersi in casa dinnanzi a un monitor. Il fatturato delle scommesse on line è circa il triplo rispetto ai proventi derivanti dalla visione delle partite allo stadio, il doppio rispetto al fatturato dei teatri e di 100 milioni in più rispetto all’ incasso dei botteghini al cinema. Resta da aggiungere il dato allarmante che conta circa 32 milioni di giocatori in Italia che rappresentano più del 50 per cento dei cittadini italiani, ciò comporta una spesa di circa 7 miliardi di euro volta alla prevenzione della ludopatia.
Andrea Terracciano