Abuso sui minori. PARTE 2 Come vederli e cosa fare.

Catia Parisi

I Segnali di Allarme

Nella maggior parte dei casi di abuso sessuale sono assenti tracce organiche segni fisici; più spesso ci si trova di fronte a segnali comportamentali più generali, aspecifici, che indicano che il bambino o l’adolescente sta vivendo una situazione di disagio. 

La grande variabilità individuale e le differenti modalità con cui le singole persone possono reagire a un evento traumatico come l’abuso sessuale, fanno sì che non sia possibile determinare l’esistenza di una “sindrome del bambino abusato”: non è quindi possibile definire una precisa sintomatologia manifestata da tutte le vittime di abuso sessuale. Possiamo tuttavia distinguere delle differenze di comportamenti in base all’età: 

Nel caso in cui si sia verificato un abuso, è possibile che il bambino manifesti improvvisi cambiamenti, come:

  • mostrarsi insolitamente triste e solitario;
  • avere improvvisi cambiamenti nel comportamento e nelle abitudini;
  • lamentare continuamente dolori fisici che non trovano una spiegazione medica (es. mal di testa, mal di pancia);
  • comportarsi in modo particolarmente aggressivo o iperattivo; 
  • avere frequenti disturbi del sonno; 
  • avere un significativo ed improvviso calo del rendimento scolastico e dell’attenzione; 
  • mostrare persistenti comportamenti e interessi sessuali e/o seduttivi inappropriati all’età;
  • avere timore degli adulti (o di un adulto in particolare);
  • sviluppare nuove paure;

Nel caso in cui si sia verificato un abuso, è possibile che l’adolescente manifesti improvvisi cambiamenti, come:

  • CAMBIAMENTI NELLE ABITUDINI QUOTIDIANE. 
  • I cambiamenti possono essere anche microscopici, non per forza evidenti. Ad esempio tende ad uscire meno con gli amici, a stare maggiormente da solo nella propria stanza oppure ad andare dormire più tardi, privilegiando i momenti in cui utilizza il pc o lo smartphone. Inoltre può mettere in atto comportamenti sessuati, modificando il suo modo di vestire, di parlare e di atteggiarsi.
  • CAMBIA ATTEGGIAMENTO NEI CONFRONTI DELLA TECNOLOGIA.
  • Si può osservare un cambiamento nelle sue modalità di utilizzo: ad esempio trascorre molto più tempo davanti agli schermi, tende a farsi più selfie, lo si vede scrivere molto di più, come se fosse assorto in quello che sta facendo e diventa nervoso quando non gli è possibile accedere alla rete. Può essere più attento al cellulare in attesa di ricevere notifiche e può modificare lo sguardo e l’espressione del volto quando sta sullo smartphone o gli arriva qualche messaggio.
  • USO DI UN INTIMO PARTICOLARE, GIUSTIFICANDOLO MAGARI CON IL FATTO CHE GLI È STATO REGALATO;
  • NON CHIEDONO PIÙ SOLDI O INIZIANO A CHIEDERNE MENO RISPETTO A PRIMA;
  • SI COMPRANO LE COSE DA SOLI;
  • POSSESSO DI SOLDI O BENI COSTOSI NON PROVENIENTI DALLA FAMIGLIA: Giustificano tutti i nuovi “acquisti” con qualche lavoretto che hanno trovato tramite amicizie, come per esempio il volantinaggio o dicono che hanno curato le Pubblic Relation di un locale o dicono che glieli hanno prestati e che non sono i loro, In genere si comprano strumenti tecnologici o vestiti firmati;
  • INIZIANO A NASCONDERE LE COSE;
  • POSSIBILE USO DI DROGHE;
  • CHIEDONO DI STARE SPESSO FUORI CASA, DI ANDARE A DORMIRE DA UN’AMICA/O;

Segnali di allarme psicologici:

  • CAMBIAMENTI NELL’UMORE. 
  • Può apparire più sovrappensiero o silenzioso come se stesse nascondendo qualcosa, o turbato e triste soprattutto dopo aver trascorso del tempo in rete o dopo aver controllato lo smartphone o il pc, oppure, al contrario si mostra particolarmente euforico, ansioso e in attesa di ricevere un qualcosa. Ad ogni modo c’è una tendenza ad isolarsi maggiormente, non raccontando e non condividendo con i familiari quello che gli accade.
  • ESPRESSIONI VARIE DI DISAGIO, COME REPENTINI CAMBI DI UMORE E NEL CICLO SONNO/VEGLIA.
  • La mattina sono molto stanchi e rispetto a prima, non riescono ad alzarsi o sono totalmente assenti perché magari passano gran parte della notte online).
  • CAMBIA ATTEGGIAMENTO NEI CONFRONTI DELLA TECNOLOGIA. 
  • Si può osservare un cambiamento nelle sue modalità di utilizzo: ad esempio trascorre molto più tempo davanti agli schermi, tende a farsi più selfie, lo si vede scrivere molto di più, come se fosse assorto in quello che sta facendo e diventa nervoso quando non gli è possibile accedere alla rete. Può essere più attento al cellulare in attesa di ricevere notifiche e può modificare lo sguardo e l’espressione del volto quando sta sullo smartphone o gli arriva qualche messaggio.
  • TENDE A NASCONDERE LE SUE ATTIVITA’ ONLINE. 
  • Tende ad essere più evasivo quando si prova a chiedergli qualcosa,inseriscedelle nuove password sui suoi dispositivi per non essere controllato, non appena si entra nella sua stanza scatta e interrompe bruscamente quello che sta facendo oppure caccia via il genitore perché non vuole essere disturbato.
  • FORTE CALO NELLE ATTIVITÀ SCOLASTICHE E/O SPORTIVE.

Per gli adulti di riferimento, in particolare per i genitori, la comunicazione con i ragazzi è il primo strumento per accorgersi che qualcosa non va. Tuttavia potrebbe non essere così facile: ragazzi e ragazze potrebbero sentirsi “responsabili” della situazione e provare vergogna o non rendersi conto di essere vittime di un abuso. A questo punto il poter riconoscere alcuni comportamenti che meritano approfondimento può essere importante. Tuttavia è bene precisare che tali comportamenti non necessariamente né univocamente indicano una situazione di adescamento e possono riferirsi ad altre situazioni di disagio. 

PREVENZIONE ATTRAVERSO UN USO CONSAPEVOLE

  • Non dare per scontato che al grado di autonomia che i bambini hanno nell’uso delle tecnologie digitali, corrisponda la capacità di gestire eventuali problemi: verifica sempre gradualmente come vanno le cose. 
  • La costruzione dei primi profili social va guidata, soprattutto agli inizi della loro vita online, cercando di non risultare troppo invadenti. 
  • Informarsi sulle impostazioni di privacy di strumenti, app e servizi: scopritele e configuratele insieme. 
  • Non avere timore di stabilire regole su cosa sia condivisibile in rete e sui tempi di uso dei social. 
  • Decidi insieme ai tuoi figli/e quali ambienti digitali possono frequentare. Fallo in base all’età e alla maturità – senza dimenticare che è possibile iscriversi ai social network solo dai 13 anni in su, con il tuo consenso, oppure dai 14 anni, da soli

COSA FARE IN CASO SI VENGA A CONOSCENZA CHE UN MINORE ABBIA CHATTATO CON ADULTI SCONOSCIUTI

A volte il bambino/a o ragazzo/a ignora che dall’altra parte della chat potrebbe trovarsi una persona molto più grande, un adulto: potrebbe essere portato a credere che il suo amico/amica online abbia solo pochi anni più di lui/lei.
Altre volte, invece la differenza di età è nota fin dall’inizio e rappresenta parte dell’attrattiva esercitata dal contatto sulla vittima. La presenza di uno schermo e l’assenza di fisicità facilita le confidenze e la possibilità di fantasticare storie d’amore in tantissimi ragazzi, illudendoli di essere al sicuro e di poter condurre il “gioco”. 

Per il genitore ecco alcuni suggerimenti utili:

  • Mantieni la calma 
  • Se hai un buon livello di dialogo, parla a tuo figlio/a di quello che hai trovato 
  • Fai domande senza giudicare 
  • Se temi le sue reazioni recati velocemente in un ufficio della polizia postale o contatta www.commissariatodips.it per ricevere aiuto 
  • Non stupirti se nega i fatti o sminuisce: hai scoperto un fatto che considera privato, potrebbe essersi pentito/a, potrebbe vergognarsene o essere innamorato del contatto nocivo 
  • Non cancellare foto, contatti, chat sullo smartphone/ tablet/pc di tuo figlio 
  • Non sostituirti nei contatti con la persona sconosciuta 
  • Non colpevolizzare tuo/a figlio/a anche se ha sbagliato, è stato imprudente o impulsivo 
  • Recati quanto prima in un ufficio della polizia postale.

Bibliografia:

  1. Le vittime nel processo penale. Dall’ascolto alla valutazione psicologico-giuridica: aspetti descrittivi, strumenti operativi e buone prassi. Cuzzocrea, Scali, Spizzichino.
  2. Adescamento online: conoscere e prevenire, una guida per i genitori. Polizia di Stato, Save the Children
  3. Linee guida della Società Italiana di Psicologia Clinica Forense

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