Catia Parisi
I Segnali di Allarme
Nella maggior parte dei casi di abuso sessuale sono assenti tracce organiche segni fisici; più spesso ci si trova di fronte a segnali comportamentali più generali, aspecifici, che indicano che il bambino o l’adolescente sta vivendo una situazione di disagio.
La grande variabilità individuale e le differenti modalità con cui le singole persone possono reagire a un evento traumatico come l’abuso sessuale, fanno sì che non sia possibile determinare l’esistenza di una “sindrome del bambino abusato”: non è quindi possibile definire una precisa sintomatologia manifestata da tutte le vittime di abuso sessuale. Possiamo tuttavia distinguere delle differenze di comportamenti in base all’età:
Nel caso in cui si sia verificato un abuso, è possibile che il bambino manifesti improvvisi cambiamenti, come:
- mostrarsi insolitamente triste e solitario;
- avere improvvisi cambiamenti nel comportamento e nelle abitudini;
- lamentare continuamente dolori fisici che non trovano una spiegazione medica (es. mal di testa, mal di pancia);
- comportarsi in modo particolarmente aggressivo o iperattivo;
- avere frequenti disturbi del sonno;
- avere un significativo ed improvviso calo del rendimento scolastico e dell’attenzione;
- mostrare persistenti comportamenti e interessi sessuali e/o seduttivi inappropriati all’età;
- avere timore degli adulti (o di un adulto in particolare);
- sviluppare nuove paure;
Nel caso in cui si sia verificato un abuso, è possibile che l’adolescente manifesti improvvisi cambiamenti, come:
- CAMBIAMENTI NELLE ABITUDINI QUOTIDIANE.
- I cambiamenti possono essere anche microscopici, non per forza evidenti. Ad esempio tende ad uscire meno con gli amici, a stare maggiormente da solo nella propria stanza oppure ad andare dormire più tardi, privilegiando i momenti in cui utilizza il pc o lo smartphone. Inoltre può mettere in atto comportamenti sessuati, modificando il suo modo di vestire, di parlare e di atteggiarsi.
- CAMBIA ATTEGGIAMENTO NEI CONFRONTI DELLA TECNOLOGIA.
- Si può osservare un cambiamento nelle sue modalità di utilizzo: ad esempio trascorre molto più tempo davanti agli schermi, tende a farsi più selfie, lo si vede scrivere molto di più, come se fosse assorto in quello che sta facendo e diventa nervoso quando non gli è possibile accedere alla rete. Può essere più attento al cellulare in attesa di ricevere notifiche e può modificare lo sguardo e l’espressione del volto quando sta sullo smartphone o gli arriva qualche messaggio.
- USO DI UN INTIMO PARTICOLARE, GIUSTIFICANDOLO MAGARI CON IL FATTO CHE GLI È STATO REGALATO;
- NON CHIEDONO PIÙ SOLDI O INIZIANO A CHIEDERNE MENO RISPETTO A PRIMA;
- SI COMPRANO LE COSE DA SOLI;
- POSSESSO DI SOLDI O BENI COSTOSI NON PROVENIENTI DALLA FAMIGLIA: Giustificano tutti i nuovi “acquisti” con qualche lavoretto che hanno trovato tramite amicizie, come per esempio il volantinaggio o dicono che hanno curato le Pubblic Relation di un locale o dicono che glieli hanno prestati e che non sono i loro, In genere si comprano strumenti tecnologici o vestiti firmati;
- INIZIANO A NASCONDERE LE COSE;
- POSSIBILE USO DI DROGHE;
- CHIEDONO DI STARE SPESSO FUORI CASA, DI ANDARE A DORMIRE DA UN’AMICA/O;
Segnali di allarme psicologici:
- CAMBIAMENTI NELL’UMORE.
- Può apparire più sovrappensiero o silenzioso come se stesse nascondendo qualcosa, o turbato e triste soprattutto dopo aver trascorso del tempo in rete o dopo aver controllato lo smartphone o il pc, oppure, al contrario si mostra particolarmente euforico, ansioso e in attesa di ricevere un qualcosa. Ad ogni modo c’è una tendenza ad isolarsi maggiormente, non raccontando e non condividendo con i familiari quello che gli accade.
- ESPRESSIONI VARIE DI DISAGIO, COME REPENTINI CAMBI DI UMORE E NEL CICLO SONNO/VEGLIA.
- La mattina sono molto stanchi e rispetto a prima, non riescono ad alzarsi o sono totalmente assenti perché magari passano gran parte della notte online).
- CAMBIA ATTEGGIAMENTO NEI CONFRONTI DELLA TECNOLOGIA.
- Si può osservare un cambiamento nelle sue modalità di utilizzo: ad esempio trascorre molto più tempo davanti agli schermi, tende a farsi più selfie, lo si vede scrivere molto di più, come se fosse assorto in quello che sta facendo e diventa nervoso quando non gli è possibile accedere alla rete. Può essere più attento al cellulare in attesa di ricevere notifiche e può modificare lo sguardo e l’espressione del volto quando sta sullo smartphone o gli arriva qualche messaggio.
- TENDE A NASCONDERE LE SUE ATTIVITA’ ONLINE.
- Tende ad essere più evasivo quando si prova a chiedergli qualcosa,inseriscedelle nuove password sui suoi dispositivi per non essere controllato, non appena si entra nella sua stanza scatta e interrompe bruscamente quello che sta facendo oppure caccia via il genitore perché non vuole essere disturbato.
- FORTE CALO NELLE ATTIVITÀ SCOLASTICHE E/O SPORTIVE.
Per gli adulti di riferimento, in particolare per i genitori, la comunicazione con i ragazzi è il primo strumento per accorgersi che qualcosa non va. Tuttavia potrebbe non essere così facile: ragazzi e ragazze potrebbero sentirsi “responsabili” della situazione e provare vergogna o non rendersi conto di essere vittime di un abuso. A questo punto il poter riconoscere alcuni comportamenti che meritano approfondimento può essere importante. Tuttavia è bene precisare che tali comportamenti non necessariamente né univocamente indicano una situazione di adescamento e possono riferirsi ad altre situazioni di disagio.
PREVENZIONE ATTRAVERSO UN USO CONSAPEVOLE
- Non dare per scontato che al grado di autonomia che i bambini hanno nell’uso delle tecnologie digitali, corrisponda la capacità di gestire eventuali problemi: verifica sempre gradualmente come vanno le cose.
- La costruzione dei primi profili social va guidata, soprattutto agli inizi della loro vita online, cercando di non risultare troppo invadenti.
- Informarsi sulle impostazioni di privacy di strumenti, app e servizi: scopritele e configuratele insieme.
- Non avere timore di stabilire regole su cosa sia condivisibile in rete e sui tempi di uso dei social.
- Decidi insieme ai tuoi figli/e quali ambienti digitali possono frequentare. Fallo in base all’età e alla maturità – senza dimenticare che è possibile iscriversi ai social network solo dai 13 anni in su, con il tuo consenso, oppure dai 14 anni, da soli.
COSA FARE IN CASO SI VENGA A CONOSCENZA CHE UN MINORE ABBIA CHATTATO CON ADULTI SCONOSCIUTI
A volte il bambino/a o ragazzo/a ignora che dall’altra parte della chat potrebbe trovarsi una persona molto più grande, un adulto: potrebbe essere portato a credere che il suo amico/amica online abbia solo pochi anni più di lui/lei.
Altre volte, invece la differenza di età è nota fin dall’inizio e rappresenta parte dell’attrattiva esercitata dal contatto sulla vittima. La presenza di uno schermo e l’assenza di fisicità facilita le confidenze e la possibilità di fantasticare storie d’amore in tantissimi ragazzi, illudendoli di essere al sicuro e di poter condurre il “gioco”.
Per il genitore ecco alcuni suggerimenti utili:
- Mantieni la calma
- Se hai un buon livello di dialogo, parla a tuo figlio/a di quello che hai trovato
- Fai domande senza giudicare
- Se temi le sue reazioni recati velocemente in un ufficio della polizia postale o contatta www.commissariatodips.it per ricevere aiuto
- Non stupirti se nega i fatti o sminuisce: hai scoperto un fatto che considera privato, potrebbe essersi pentito/a, potrebbe vergognarsene o essere innamorato del contatto nocivo
- Non cancellare foto, contatti, chat sullo smartphone/ tablet/pc di tuo figlio
- Non sostituirti nei contatti con la persona sconosciuta
- Non colpevolizzare tuo/a figlio/a anche se ha sbagliato, è stato imprudente o impulsivo
- Recati quanto prima in un ufficio della polizia postale.
Bibliografia:
- Le vittime nel processo penale. Dall’ascolto alla valutazione psicologico-giuridica: aspetti descrittivi, strumenti operativi e buone prassi. Cuzzocrea, Scali, Spizzichino.
- Adescamento online: conoscere e prevenire, una guida per i genitori. Polizia di Stato, Save the Children
- Linee guida della Società Italiana di Psicologia Clinica Forense
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